Non c’è bisogno di abbandonarsi al lento ballare chick to chick per essere romantici. Spesso più del ritmo conta l’atmosfera, e qui l’atmosfera è davvero suggestiva. Sarà la voce di Nada che dal basso si avvicina alle stelle accesse, sarà il modo in cui vengono presentati i 2 protagonisti. Difficile rimanere indifferenti all’assolo etereo di sassofono, o a quel colpo cardiaco di batteria, che riempie e rafforza le pause nel momento culmine del brano ( “lei – TAM! – ballerà …. e – TAM! – scoprirà…”). Nemmeno la malriuscita similitudine del telefono che strilla “come un ga-a-a-llo” sciupa l’incanto. I fanatici in pelle richiamano l’estetica sadomaso, sono presenze ammonitrici che ricordano come l’amore sia collegato alla sofferenza. Straziami ma di baci saziami. Nun me lassà, famme penà, famme ‘mpazzì. Chiudo gli occhi e penso a te. Io non dormo e penso a te. Risuona l’eco di parole e sensazioni cantate da sempre, da quando turbamenti, attese e qualche lacrima sono il contorno della nostra vita sentimentale. Se non è almeno un po’ disperato, non può essere vero amore.
Sofferto mi convince di piu’! Rispetto quest’interpretazione, ma infondo infondo l’idea del fanatico in pelle si potrebbe ricondurre al tema del rapporto vanita’-solitudine. Invece quando arriva lui il tempo ritorna ad avere senso perche’ e’ gentile. Questa liturgia e’ alla base della nostra poesia… Rievoca l’amor cortese e il bell’amore, quindi questo incontro piu’ che magico appare concreto fino al sacrificio dell’attesa. Infondo non avrebbe avuto senso soffermarsi sull’incontro e chiudere edulcorando la gentilezza. L’autore ha scelto di elevare questo sentimento portandolo su un piano quasi mistico. Non si amano perche’ sono gentili, la gentilezza e’ uno strumento dell’amore che unisce.
Tendo a farmi influenzare dal titolo…